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30 ottobre 2010

Digitale terrestre, un po' di chiarezza.

Continua lentamente ma inesorabile la transizione al digitale terrestre. Iniziata nel 2008 con la conversione totale della regione Sardegna, in questo periodo stiamo vivendo il passaggio che riguarda il Piemonte orientale, la Lombardia e le province di Parma e Piacenza ( Area tecnica 3).

Entro la fine del 2010, tutto il nord Italia sarà digitalizzato, ad esclusione della regione Liguria che transiterà al digitale terrestre nella prima metà del 2011; mentre entro la fine del 2012, le ultime regioni che passeranno alla nuova tecnologia saranno la Sicilia e la Calabria meridionale.

La prima fase, “switch over”, riguardante questa area era iniziata il 18 maggio del 2010 con lo spegnimento del segnale analogico di Raidue e Rete4, fase da considerare come banco di prova in previsione del passaggio totale di queste settimane.

Lo “switch off”, ovvero la migrazione della totalità dei canali televisivi dalla vecchia alla nuova tecnologia sta avvenendo gradualmente e, per dovere di cronaca, con un po’ di problemi che si riscontrano maggiormente nelle zone montane, zone difficilmente raggiungibili da un buon segnale televisivo. Si ricorda che in questa fase è pressoché inutile fare delle modifiche al proprio impianto di ricezione ( antenna) perché la situazione è in continua evoluzione; è bene invece aspettare almeno il 22 di dicembre per chiamare un tecnico specializzato e far verificare la copertura del segnale e in caso di cattiva ricezione, adoperarsi per modificare o cambiare l’impianto ricevente.

Senza soffermarci sui problemi di ricezione, va detto che per ricevere il segnale del digitale terrestre occorre munirsi di un decoder o decodificatore di segnale che va collegato ai vecchi televisori tramite presa scart, di solito posizionata sul pannello posteriore dell’apparecchio. In commercio ne esistono di diversi e con costi che variano da 20€ in su, a seconda che si scelga in base alle proprie esigenze e disponibilità degli apparecchi in grado di ricevere solo i canali free, chiamati “zapper”, o apparecchi un po’ più tecnologicamente evoluti che ricevono oltre ai canali gratuiti anche i canali a pagamento. Per ricevere i canali a pagamento è necessario munirsi di una card sottoscrivendo un abbonamento con uno o più operatori televisivi che offrono tali servizi.

I televisori di ultima generazione cioè quelli acquistati dopo il mese di aprile 2009, sono invece già dotati , per legge, di decodificatore e perciò in grado di ricevere autonomamente il segnale digitale senza l’ausilio di ulteriori apparecchi aggiuntivi. Tutti hanno la predisposizione per alloggiare al proprio interno un modulo di accesso condizionato, detto CAM, che permette con una card e la sottoscrizione di un abbonamento, la visione dei canali detti premium.

Come gia detto sia i decoder zapper che evoluti, sono in grado di ricevere anche i canali free, quelli che già conosciamo tradizionalmente e molti altri nuovi; infatti, la tecnologia del digitale terrestre permette di moltiplicare l’offerta dei canali attraverso dei multiplex, insieme di canali su una stessa frequenza, a differenza della televisione analogica che su una singola frequenza poteva ospitare un solo canale.

Nel nostro paese esistono già diversi multiplex forniti dalle società di trasmissione radiotelevisiva e di conseguenza molti canali. Oltre ai già conosciuti irradiati dalla Rai, da Mediaset e da Telecom Italia, alcuni dei più importanti, anche per avere da subito incontrato il favore del pubblico, sono: Rai4, Iris, Boing, Raigulp, La5, La7d, ecc..

Tornando alla situazione della transizione dell’Area tecnica 3, i comuni più importanti coinvolti nel passaggio dalla vecchia alla nuova tecnologia fino al 22 dicembre 2010 sono: Biella, Vercelli, Novara, Alessandria, Verbania, Varese, Milano, Brescia, Lodi, Bergamo, Piacenza, Parma, Monza.

Mentre alcuni dei comuni coinvolti il 29 ottobre 2010, sono: Dumenza, Cannobio, Falmenta, Gurro, Marzio, Marchirolo.

Su un prossimo post, cercherò di essere il più imparziale possibile per spiegare veramente a cosa serve il digitale terrestre in Italia, alla prossima.

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