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20 marzo 2011

La Libia Come L' Iraq: Immagini Di Guerra Già Viste, Risultato Diverso?

Arrivano le prime immagini di guerra dal nostro mare, il Mediterraneo. A guardarle sembra si sia ritornati nel lontano biennio 1990/91, biennio in cui gli Stati Uniti e i cosiddetti alleati attaccarono l'Iraq di Saddam Hussein. In quella occasione, cosi come ( anche se con qualche differenza) nella seconda avanzata alleata contro il Raiss del Golfo Persico nel 2003, si sono visti missili, bombardamenti e distruzione.
Tutti noi ricordiamo le prime immagini dei missili che cadevano su Baghdad e le azioni della contraerea di Saddam che illuminavano il cielo notturno della capitale irachena, con scie di fuoco e fiamme dovute ad esplosioni in lontananza che producevano bagliori spettrali.
Adesso si ricrea la stessa condizione; non discuto sulla necessità o meno dell'attacco alla Libia del dittatore Gheddaffi e a questo punto ex amico dell'Italia, ma mi viene un colpo al cuore pensare che il teatro di guerra sia cosi pericolosamente vicino alle nostre coste. L'Italia, con la Sicilia, dista poche miglia marine dalla Libia e pensare che con un gesto di pazzia del colonello nord africano vengano attaccate le nostre terre mi fa venire la pelle d'oca.
Ora si dichiara guerra, certo tramite risoluzione ONU ( a volte rifarsi all'ONU sembra quasi una scusa o una giustificazione), alla Libia ma fino qualche settimana fa, con la stessa Libia si stringevano accordi commerciali ed economici, si pensi al petrolio, e qualche mese fa l'Italia le ha "donato" milioni di euro come risarcimento al periodo coloniale trattando il dittatore in visita in Italia come uno statista di livello internazionale. Dulcis in fundo, si fa persino il baciamano al Raiss di Tripoli che ora ci accusa di tradimento e che ci vede come possibili bersagli in un attacco contro l'occidente; sperando che questo attacco non avvenga o che se dovesse proprio avvenire, non provochi danni come capitò sulla stessa Lampedusa anni orsono.
Io dico, ma pensarci prima? Per anni il colonnello è stato al potere senza che nessuno lo smuovesse dal suo trono occupato illegittimamente, ora si approfitta nelle insurrezioni del popolo ( non solo libico), per rendersi conto che quell'uomo su quel trono non doveva starci. E diciamo pure che è convenuto a tutti quei paesi che dipendono dal petrolio, in primis al nostro, tenerlo lì, paesi che sono guidati, più o meno direttamente, dalle grandi compagnie petrolifere.

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