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16 febbraio 2011

Ancora un anno per cambiare le vecchie care Lire

Il primo gennaio del 2002, entrava ufficialmente in corso per quasi tutti i Paesi Europei la nuova moneta comunitaria: l' Euro. Due mesi di convivenza tra la nostra moneta nazionale e il conio europeo ed il 28 febbraio dello stesso anno finiva il corso legale della Lira per essere sostituita dall'Euro. In quel lasso di tempo, appena due mesi, abbiamo fatto la conoscenza dell' Euro e ce lo ritroviamo ancora, giustamente, per i nostri acquisti e i nostri pagamenti. 


Le banche nazionali e la Banca Centrale Europea ( BCE) ci hanno dato la possibilità di cambiare le monete nazionali con l'Euro nel corso di questi anni recandosi in un ufficio della Banca d'Italia, ma questa possibilità sta per esaurirsi. Infatti, l' ultimo giorno utile per poter cambiare le Lire in Euro è stato fissato per il 29 febbraio del 2012.


Dal primo marzo del prossimo anno non sarà più possibile cambiare e chi non dovesse farlo entro quella data, si ritroverà in casa dei pezzi da collezione che metteranno addosso tanta nostalgia. Secondo alcune stime di Bankitalia è stato calcolato che il valore del vecchio conio ancora in circolazione si aggirerebbe intorno ai 310 milioni di banconote e quasi 9 miliardi di monete, tra tutti i tagli, per un valore di quasi 3.345 miliardi di lire equivalenti 1,730 miliardi di euro ( centesimo più centesimo meno).

Nota curiosa, mancherebbero all'appello, tra le altre, anche circa 300 mila pezzi delle quasi sconosciute banconote da 500.000 lire; sconosciute perché in effetti hanno avuto vita breve e non tutti hanno avuto la possibilità di tenerle nel portafoglio. Entrate in vigore nel 1997, sono le banconote con il più alto valore economico mai stampate dalla Banca d'Italia. Molti dei tagli della Lira, sia in moneta che in carta, sono già cadute in "prescrizione" come ad esempio le vecchie 20.000 lire per le quali la possibilità di scambiarle è già scaduta da parecchi anni. 

Analogo discorso per le monete da 100 e 50 lire mignon. Quindi chi volesse un ritorno economico dalla vecchia lira e se ne ritrova ancora dei pezzi a casa, farà bene a recarsi in banca, d'Italia naturalmente, e consegnarle per essere distrutte. A meno che non si soffra di nostalgia per la Lira; in quel caso teniamone  in casa alcuni esemplari. 

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