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5 febbraio 2011

Il NO della Marcegaglia per la festa dell'Unità d'Italia

Quest'anno ricorre il cento cinquantesimo anniversario dell' unità d'Italia; tutto il paese si sta mobilitando per rendere omaggio all'Italia unita, unificazione avvenuta nel lontano 1861 esattamente il 17 marzo. Il 2011 sarà pieno di manifestazioni ed eventi che ricorderanno l'unificazione sotto una sola bandiera dello stivale italico. Le città, dalle più piccole alle metropoli, stanno studiando e mettendo a punto manifestazioni per la ricorrenza unica nel suo genere.


Anche la Presidenza della Repubblica, ovviamente, si sta muovendo in tal senso al punto che il Presidente Giorgio Napolitano ha dichiarato, assieme al Governo e del tutto eccezionalmente, che il 17 marzo del 2011 e solo per quest'anno, sarà festa nazionale. Come per tutte le feste nazionali, quali il 6 gennaio, il Lunedi dell'Angelo ( Pasquetta) e tutte le altre, i lavoratori hanno il diritto di restare a casa e godere del giorno di festa.


Ma il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia in una nota ha fatto sapere di essere contraria alla istituzione di un eventuale giorno in più festivo che si potrebbe trasformare secondo la stessa, in un lungo ponte festivo visto che il 17 marzo quest'anno cade di giovedì e aggiungendo che considerata la crisi si perderebbero svariati introiti per le aziende con una diminuzione delle produzioni.


Capisco le motivazioni della Marcegaglia, ma vista l'eccezionalità dell'evento ed il fatto che quest'anno il calendario delle festività non offre tanto in merito di ponti ( quasi tutte le feste cadono di sabato o domenica), poteva fare uno sforzo. Certo è che lei deve rispondere ai suoi associati ovvero le imprese, ma mi chiedo perché non nega con altrettanta convinzione anche i giorni di cassa integrazione che continuamente le imprese chiedono allo Stato e che gravano indirettamente sulle nostre spalle e che fanno aggravare ulteriormente il deficit nazionale sgravando dalle aziende gli ammortizzatori sociali.

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