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14 gennaio 2011

Affluenza plebiscitaria per il referendum di Marchionne.

Secondo dati sindacali dell' ultima ora, sarebbe da record l' affluenza dei lavoratori al voto per decidere le sorti della Fiat di Mirafiori e dell' intera produzione automobilistica italiana. Il dato si aggirerebbe attorno al novantotto per cento. Le operazioni di voto sono iniziate ieri sera con il turno delle venti due e si sono protratte per alcune ore, per poi ricominciare stamattina alle sei con il turno del mattino, per finire con un' altra sessione a partire dalle quattordici sempre di oggi.

I risultati della consultazione referendaria dovrebbe essere resa nota dopo lo spoglio delle schede che avverrà presumibilmente stasera intorno alle venti tre. La consultazione elettorale si è resa necessaria dopo che alcune organizzazioni sindacali lo scorso venti tre dicembre hanno firmato un accordo interno allo stabilimento torinese che prevede un investimento di circa un miliardo di euro per il rilancio della produzione; a firmare Cisl, Uil e Ugl più altre sigle minori.

Contraria la Fiom - Cgil che non vede di buon occhio questo accordo che secondo i rappresentanti metalmeccanici del sindacato della Camusso lede alcuni diritti dei lavoratori. In un ottica di crisi profonda bisognerebbe invece dare un po' di fiducia al sistema imprese e cercare di garantire anche a scapito di qualche rinuncia a non sacrificare il proprio posto di lavoro con il rischio di restarne senza. Difatti l' amministartore delegato di Fiat ha fatto sapere che non dovesse passare il si all' accordo sarebbe pronto a trasferire la produzione in Canada, con conseguenze drammatiche per i lavoratori di Torino e di tutto il Piemonte.

Non si vuole entrare nel merito della questione ed è comprensibile anche il fatto che è un lavoro usurante ( si pensi alla riduzione delle pause di appena 10 minuti) ma è pur sempre un lavoro da mantenere a tutti i costi.





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