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23 gennaio 2011

Il modello Marchionne imitato da altre gategorie di aziende

E' appena passata una settimana, e già il modello di accordo contrattuale adottato da Marchionne per la Fiat viene preso come esempio anche dalle aziende che operano nel settore della concia. Quello della concia è un settore che non ha ancora rinnovato il proprio contratto collettivo di lavoro per i prossimi anni, e le associazioni che raggruppano le aziende del settore partono all' attacco.

Si vuole infatti adottare anche per queste aziende l'accordo appena sottoscritto da Fiat e Cisl, Uil e Ugl scambiando di fatto un aumento di salari ( minimo per la verità) con il ridimensionamento di alcuni diritti, o presunti tali, dei lavoratori.

Le aziende sono disposte, infatti, a concedere un aumento salariale fra gli 80 e i 90 euro contro i 135 richiesti dai sindacati e possono riconoscere anche ulteriori aumenti ma a fronte di istituti, come la flessibilità oraria, che consentano il recupero di competitività. Ciò significa che bisognerà aumentare le ore di lavoro e cercare di portare ad una percentuale maggiore la possibilità di assumere persone con contratti a termine o di somministrazione ( interinale).

Si chiede anche che le aziende non paghino più i primi tre giorni di malattia attaccati alle ferie o ai giorni di festa cosi come dovrà avvenire più o meno per Mirafiori; cosa ancora più preoccupante è che quando scadranno i CCNL in corso molte associazioni industriali di categoria, vorranno fare la stessa cosa cosi come hanno chiesto per il settore della concia.

E' vero il mondo è cambiato ed una modifica dei rapporti industria - sindacati bisognava farla, ma cerchiamo di non correre troppo ponderando le scelte da adottare caso per caso e settore per settore.




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