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14 dicembre 2010

Censura internet: Berlusconi fa meglio della Cina

Secondo le ultime indiscrezioni trapelate dai dispacci di Wikileaks, il nostro primo ministro, nonché azionista di maggioranza di Mediaset, Silvio Berlusconi avrebbe, tramite la legge sulla rete chiamata "legge Romani" con il cognome dell' allora sottosegretario alle comunicazioni ed ex dirigente Fininvest ed attuale ministro delle comunicazioni, intendeva imbavagliare la rete globale e censurare anche se solo parzialmente internet in Italia.

A rivelarlo come detto una informativa confidenziale e segreta almeno fino a ieri inviata al Dipartimento di Stato americano dall' ex ambasciatore statunitense a Roma. Il diplomatico USA afferma nella sua missiva che nel paese in cui egli svolge il proprio mandato, cioè l'Italia, esisteva la possibile e reale censura da parte delle autorità nei confronti di internet.

E non solo esisteva anche la possibilità che tramite la stessa legge si mettesse un freno ai potenziali concorrenti di Mediaset ovvero Sky ed altri competitor minori, in quanto la legge regolamentava anche gli aspetti riguardanti le  tv a pagamento italiane. Lo stesso ambasciatore finiva la sua comunicazione con il timore che una legge del genere non era stata concepita nemmeno in paesi dove vige la censura pressoché totale; infatti secondo lo stesso dispaccio la Cina avrebbe avuto l' intenzione di copiare la legge sulla comunicazione dall' Italia.

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