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28 dicembre 2010

Botta e risposta Camusso ( CGIL) Angeletti (UIL).

Susanna Camusso, leader della CGIL

Secondo Susanna Camusso, neo leader del sindacato che si ri fa alla sinistra ( forse troppa sinistra e sicuramente di altri tempi, la Cgil), l' accordo tra Fiat e gli altri due sindacati italiani Cisl guidata da Raffaele Bonanni e Uil da Luigi Angeletti, è anticostituzionale e non rappresentativo; ha inoltre rincarato la dose polemica affermando che Uil e Cisl sono dei sindacati aziendalisti, cioè a favore della Fiat e per questo non degni del nome di sindacati e non degni neanche dei lavoratori che rappresentano.

Non si è fatta attendere la risposta del leader della Uil Angeletti che in una nota diffusa stasera dalla sua organizzazione in un comunicato stampa afferma che accusare la Uil di essere un sindacato aziendalista è ridicolo e aggiunge, e questa è anche una mia opinione, che fino ad ora le uniche organizzazioni sindacali ad avere firmato accordi e contratti nazionali sono la Uil e la Cisl.

Luigi Angeletti si chiede inoltre con ironia quale sia l' altra forma di sindacato che conosce la Camusso, forse quella che porta avanti evidentemente la Cgil e la categoria dei metalmeccanici Fiom - Cgil cioè quella di non fare accordi e di non firmare contratti nazionali collettivi di lavoro, che sono poi la spina dorsale dei rapporti tra lavoratori e datori di lavoro. 

Luigi Angeletti, Segr. Generale UIL
Tutto questo solo per principio e per dire a tutto no a prescindere in  modo politico e politicizzato. Nella fase in cui si trova il nostro paese, l' economia nazionale ed il livello di occupazione generale al minimo storico, la cosa importante è il mantenimento del proprio posto di lavoro e investimenti privati che aiutino la situazione occupazionale, anche a scapito di qualche minuto di pausa in meno o, come successo a Pomigliano, di evitare di mettersi in mutua in massa per andare a vedere le partite del Napoli Calcio.

A tutto questo si deve aggiungere che i lavoratori avranno sempre da loro parte il sindacato che farà rispettare i loro diritti, ma un sindacato moderno ed in linea con i tempi che sia attento all 'evolversi delle contingenze e che possa aiutare in un cammino di modifiche strutturali in campo industriale e di rapporti sociali; non dimentichiamo che nei prossimi anni dovremmo avere a che fare con giganti economici e industriali come la Cina, l'India ed il Brasile dove il costo del lavoro è parecchio meno caro del nostro e quindi gareggiare con loro in termini di produttività ed efficienza sarà essenziale per il nostro vivere e continuare a lavorare.

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