Il direttore del TG1 Augusto Minzolini è accusato di avere effettuato delle spese esorbitanti, si parla di svariate migliaia di euro circa ottanta sette mila euro, con la carta di credito che la Rai gli mette a disposizione. A scriverlo è il "Fatto Quotidiano" il giornale diretto da Padellaro ( area centro sinistra). A prescindere dalle bagarre politiche, trovo inammissibile e sbalorditivo che un dirigente di una società pubblica finanziata per la maggior parte dei suoi introiti da soldi pubblici e dal canone pagato dai contribuenti italiani spenda decine di migliaia di euro, considerato anche i chiari di luna attuali.
Minzolini è anche quello che ha fatto fuori fior di professionisti mezzi busto del TG1 quali Maria Luisa Busi per , dice lui, un ricambio dei volti, per molti invece perché vicina a posizioni da lui distanti. La direzione generale Rai, anche essa di nomina centro destra, ovvero Mauro Masi ( quello contro Santoro, Fazio e Saviano), ha fatto sapere in una nota che prenderà delle decisioni so,o dopo avere indagato e fatto le opportune verifiche. Si parla di violazione di codice etico e sarà effettuato un audit interno per chiarire la questione. Certo è che la gente cosiddetta normale, non arriva alla fine del mese forse neanche alla metà, e c'è gente messa in posti di prestigio solo perché simpatizzante e ruffiana dell' attuale premier che si permette di spendere soldi per motivi personali; ed anche se non fosse per motivi personali, visto che i soldi non sono suoi, che avesse un attimo di remore e ci pensasse due volte prima di darsi alle pazze gioie.
Minzolini risponde comunque alle accuse con "è stata lesa la mia professionalità" ( quale? di chi?) "ed il mio onore" (onore?!), querelando il quotidiano di Padellaro. Spero che questa gente dal quindici di dicembre ( il giorno dopo la sfiducia a questo inetto governo) in avanti, venga buttata fuori a calci dalla Rai; gente che imbavaglia l'informazione, la storpia, la cambia a piacimento e a favore del padrone. Già mi era antipatico, ora di più visto che sono uno di quegli imbecilli che paga il canone.
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