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25 novembre 2010

Il nord e la mafia.

Durante l'intervento del Ministro dell'Interno Maroni durante la trasmissione evento di Raitre Vieni via con me, condotta da Fabio Fazio e Roberto Saviano, il capo del Viminale ha replicato alle parole durissime dello stesso Saviano della settimana precedente, ribadendo che lui stesso assieme a tutto il governo attuale e con la collaborazione delle forze dell'ordine e della magistratura italiane avevano eseguito il numero maggiore di arresti, rispetto ai governi precedenti, di esponenti della criminalità organizzata meridionale specie di camorra e 'drangheta. Su questo aspetto volevo fare alcune considerazioni. 

La prima: effettivamente da qualche tempo a questa parte, si sente parlare molto meno di omicidi, reati o azioni contro lo Stato riconducibili alle grandi organizzazioni del malaffare italiano, ma da buon meridionale quale sono, so per certo che sopratutto la mafia siciliana se è apparentemente calma e perché non è disturbata dalle azioni dello Stato stesso ed in effetti la mafia dell'isola non è che si stia sentendo tanto; c'è anche da dire che tra tutte e tre quella siciliana è, dati alla mano, quella con più rapporti al nord, non tanto perché è più "brava" delle altre ma perché strutturalmente è concepita in questo modo a differenza delle altre che sono più "familiari";

seconda: non capisco come da un giorno all'altro gli agenti della polizia italiana e i militari dei carabinieri e i loro superiori cosi come la magistratura siano potuti diventare cosi bravi, e certamente lo sono da sempre perché rischiano la loro vita tutti i giorni per i cittadini, da arrestare i delinquenti latitanti da anni, delinquenti che fanno parte comunque della camorra e dell 'drangheta ( cronaca di questi giorni), e fermare attacchi contro le strutture statali;

terzo: si sa che le organizzazioni criminali operano maggiormente dove sanno di poter avere un tornaconto, quindi dove circola maggiore denaro e dove si può entrare nel sistema economico; quindi fanno affari con aziende che progettano e realizzano grandi opere in tutta Italia ma con la sede principale al settentrione; ad esempio il ponte sullo Stretto, se mai si farà, è vero che sarà costruito tra Calabria e Sicilia, ma le grosse ditte appaltatrici sono comunque settentrionali.

Ora senza accusare nessuno in particolare, a me pare che ci sia qualcuno che faccia le proprie azioni in nome e per conto di qualcun'altro. Mi spiego: è come se qualcuno o qualcosa che ha intrecciato affari con la mafia siciliana e che rappresenta una grossa forza politica di stampo nordista, stia tentando di eliminare la concorrenza, cioè camorra e 'ndrangheta, dagli affari del ricco nord Italia. Fatto sta che, e non dico niente di nuovo o diffamatorio, alcuni esponenti leghisti e molti del centro destra ( non solo meridionali) sono indagati per concorso in associazione mafiosa.
A me la cosa sembra molto strana.




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